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Brasile, cresce il movimento «Fora Bolsonaro»

di Francesco Cecchini

Continuano le mobilitazioni contro il presidente del Brasile, risultato positivo al coronavirus. Sindacati e Partito dei Lavoratori sono scesi in piazza scandendo lo slogan del movimento "Fora Bolsonaro", che cresce nel Paese straziato dall'emergenza sanitaria: quasi due milioni i contagiati dall'inizio della pandemia. Nel frattempo «Bolsovirus» risponde nominando il quarto ministro dell'Istruzione in un anno e mezzo: un pastore evangelico noto per le posizioni estremamente conservatrici


La crisi sanitaria in Brasile


Jair Messias Bolsonaro è di origini italiane. La famiglia di suo nonno paterno viene dal Veneto, più precisamente dal comune di Anguillara Veneta, in provincia di Padova. Essendo nato a Glicério, San Paolo, nel sud del Brasile, magari parla il talian, una lingua formatasi in Brasile dalla mescolanza dei dialetti del Triveneto e parlato nelle comunità di emigranti già dal 1890.


Quando definì il coronavirus una «febbriciattola»gripezinha»), disse che l'Italia era un paese di vecchi, per questo il gran numero di morti. Ora la gripezinha ha colpito Jair Messias Bolsonaro, ma la sua sottovalutazione del Covid-19 ha contribuito a un disastro in Brasile.

Secondo i dati resi noti dal Consiglio nazionale dei segretari sanitari (Conass) e dal ministero della Sanità, l'11 luglio nel Paese sono stati registrati ulteriori 1.214 decessi e 45.048 contagi: il numero complessivo dei casi è quindi salito a 1.800.827, mentre il totale delle vittime dall'inizio della pandemia ha raggiunto quota 70.398. Una catastrofe.


Nel mondo il Brasile di Bolsonaro è, in quanto a numero di morti, in concorrenza con gli Stati Uniti di Donald Trump. I due hanno caratteristiche simili: megalomani, arroganti, totalitari, negazionisti riguardo a referti medici e avvertenze sanitarie.


La mobilitazione contro il presidente


Il popolo brasiliano, però, ne ha abbastanza del suo presidente.

Venerdì 10 luglio in migliaia sono scesi in piazza per protestare, durante la Giornata nazionale della mobilitazione "Fora Bolsonaro".

Continua quindi la campagna promossa dalle organizzazioni sociali che mira ad espellere «Bolsovirus», come viene definito dai suoi oppositori, dal Palácio do Planalto, sede ufficiale della presidenza della Repubblica del Brasile, progettato dall'architetto Oscar Niemeyer.


Anche il Partito dei Lavoratori (PT), insieme ad altre organizzazioni sindacali, ha promosso e partecipato alla manifestazione contro Bolsonaro, anche in riferimento all'escalation autoritaria intrapresa dal governo.


Un pastore evangelico all'Istruzione


La risposta di Jair Messias Bolsonaro all'opposizione, che sta crescendo, è stato il rafforzamento del suo rapporto con l'area politico-religiosa che lo appoggia, quella rappresentata dagli evangelisti. Venerdì scorso ha nominato il pastore evangelico Milton Ribeiro come ministro della Pubblica istruzione, il quarto del suo anno e mezzo di mandato.


Ribeiro, un evangelista estremista di 62 anni, parroco della Chiesa presbiteriana di Santos (stato di San Paolo), sostituirà Carlos Alberto Decotelli, dimessosi il 1 ° luglio.

Appena nominato, Ribeiro ha detto che l'insegnamento ai bambini deve essere impartito «con dolore». Affermazione che la dice lunga sul personaggio.


Chi è Jair Messias Bolsonaro?

Per sapere chi è Jair Bolsonaro non serve un'analisi dettagliata della sua biografia, povera d'altra parte - nell'esercito ha raggiunto solo il grado di capitano -.

Basti pensare a cosa ha affermato della dittatura militare brasiliana, instaurata nel 1964 e terminata nel 1985.

Jair Messias Bolsonaro ha sempre affermato che non crede nella democrazia per cambiare la società. Inoltre ha detto che l'errore della dittatura militare è stato quello di torturare e di non uccidere: «Avrebbe dovuto uccidere 30mila persone».

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