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I colombiani in Italia si stringono intorno alla famiglia di Mario Paciolla


Riceviamo e pubblichiamo la lettera che varie associazioni di colombiani in Italia hanno scritto per la famiglia di Mario Paciolla, il cooperante napoletano trovato morto in Colombia mercoledì scorso. Una morte, quella del 33enne che collaborava con l'Onu, inizialmente catalogata come suicidio: una versione ben presto avvolta da ombre. Tanti gli appelli per far luce sulla vicenda, in primis da parte dei genitori di Mario, Anna Motta e Giuseppe Paciolla, convinti che loro figlio sia stato ammazzato. Il 20 luglio Mario sarebbe tornato in Italia. Aveva già il biglietto, ma qualcosa, su cui le autorità stanno indagando, gli ha impedito di tornare nella sua Napoli


Cari Anna, Giuseppe, fratelli e sorelle di Mario,

Noi colombiani residenti in Italia ci stringiamo a voi in questo doloroso momento, così come vostro figlio è stato vicino al dolore, ai sogni e alle speranze di tutti i colombiani che lavorano quotidianamente per una società più giusta, dove i diritti dell'uomo, il rispetto della vita e la solidarietà siano alla base delle relazioni tra gli uomini e le donne, indipendentemente da dove sono nati, dal colore dei loro occhi o della loro pelle. Sentiamo il dovere etico e umano di manifestarvi la nostra vicinanza e solidarietà, in questo momento di profondo dolore, per la perdita di un lottatore e sognatore, che ha dedicato la sua vita a dare voce a coloro a cui è stata tolta, a indicare che un mondo diverso non è solo possibile sognarlo ma costruirlo e insieme viverlo. Nella solidarietà internazionale e umana che Mario ha incarnato, vogliamo dirvi che il suo impegno e la sua memoria non saranno dimenticati e vi accompagneremo nella richiesta di giustizia e verità. La stessa per cui lui ha lavorato in Colombia, paese da cui molti di noi sono dovuti andare via, a causa della violenza di cui Mario è stato testimone e vittima. Insieme a lui continueremo a impegnarci affinché i suoi sogni di giustizia e libertà possano essere un giorno non molto lontano, la coperta che ci scalda, lo specchio in cui ci guardiamo.


«Tras ese silencio la vida replica

como lo ha hecho tras siglos

y yo repito vida,

Vida digna, reclamando y compartiendo

solidaria y combativa»

(Chico Bauti)


Firmatari: Mesa de la sociedad Civil para las Migraciones Italia/Colombia, Asociación Colombianos en Toscana, Associazione Unidos por Colombia Milán, Tefa Modena, Nodo Italia de apoyo a la Cev, Colombiapazjusticiasocial Italia, Amigos de Colombia Monza, Cpdh (Comité Permanente Derechos Humanos Colombia), Grupo universitario Investigación Palenque, CNA (Coordinadora nacional Agraria Colombia).

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