di Francesco Cecchini
Per conoscere il Paraguay bisogna leggere Augusto Roa Bastos, uno dei maestri della letteratura latinoamericana, morto 15 anni fa. Dalla guerra del Chaco alla dittatura più longeva dell'America Latina, quella di "El Rubio" Stroessner, la storia recente del Paraguay corre parallela alle opere dello scrittore, premio Miguel de Cervantes nel 1989 e sempre dalla parte degli oppressi
Un'isola circondata da terra nel cuore del continente
Augusto Roa Bastos nacque ad Asunción il 13 giugno 1917 e la statua fu inaugurata nel centenario della sua nascita.
Poco prima di morire scrisse:
«El Paraguay ha sido siempre una tierra poco menos que desconocida: una isla rodeada de tierra en el corazón del continente... El Paraguay como nación y como pueblo es uno de los países que en América han sufrido la mayor carga de peripecias y vicisitudes»
(«Il Paraguay è sempre stato poco meno di una terra sconosciuta: un'isola circondata da terra nel cuore del continente ... Il Paraguay come nazione e come popolo è uno dei paesi in America che ha sofferto un grande peso di peripezie e vicissitudini»).
Roa Bastos con questa metafora sintetizzò la realtà non solo geografica, ma anche sociale, politica ed economica del Paraguay. Un'isola di terra rossa senza mare.
Una metafora ancora valida, per certi versi, oggi.
Questo paese soffre ancora peripezie e vicissitudini storiche. Basti pensare alla questione della terra.
Le fertili terre agricole del Paraguay si concentrano in mano di pochi latifondisti che scacciano i campesinos per produrre soia e bovini, i principali prodotti di esportazione.
Il 2,5% della popolazione possiede l'85% della terra: il Paraguay è uno dei paesi con più latifondi in America Latina e nel mondo intero.
Dalla rivoluzione all'esilio: nella scrittura la realtà paraguaiana
Augusto Roa Bastos trascorse l'infanzia a Iturbe, nella regione di Guairá, scenario dei suoi primi racconti. Fu testimone della rivoluzione del 1928. Durante la guerra del Chaco (1932-1935) contro la Bolivia lavorò come infermiere volontario.
Non aderì ad alcun partito, ma fu sempre a fianco degli oppressi.
Fece diversi lavori e iniziò a pubblicare su alcuni giornali.
Nel 1945, su invito del British Council, andò in Inghilterra e in Francia: alcuni suoi articoli e interviste sulla fine della Seconda guerra mondiale furono pubblicati sul giornale El País di Asunción.
Ritornò in patria nel 1946, ma, dopo un breve periodo democratico, una dittatura militare lo costrinse nel 1947 a scegliere la strada dell'esilio. Prima in Argentina fino al 1976 e poi in Francia, dove ottenne la cittadinanza assieme a quella spagnola, fino al 1989.
Un lungo esilio di 42 anni, ma Roa Bastos, pur lontano, non smise mai di essere paraguayano e di scrivere sul Paraguay. La scrittura fu lo strumento per intervenire e incidere sulla realtà paraguayana.
In Argentina nel 1960 pubblicò El trueno entre las hojas: 17 racconti che descrivono in termini simbolici e mitici l'oppressione politica, lo scontro tra culture indigene e straniere, la lotta per sopravvivere alla guerra e ad altre catastrofi.
Anche il resto dell'opera di Roa è caratterizzato dalla rappresentazione della dura realtà del popolo paraguaiano, attraverso il recupero della storia del suo paese e la rivendicazione del suo carattere di nazione bilingue: il Paraguay ha anche la lingua guaraní come lingua ufficiale.
"El Tiranosaurio" Stroessner e lo studio sul potere
Innanzitutto ha riflettuto sul potere in tutte le sue manifestazioni. Questo è il tema centrale della sua trilogia sul monoteismo del potere, detta anche trilogia paraguaiana: Hijo de hombre (1960), Yo el Supremo (1974), El Fiscal (1993).
Nella trilogia sviluppò la sua teoria sul dittatore Alfredo Stroessner, detto "El Rubio", analizzando il più lungo e obbrobrioso regime latinoamericano, durato quasi 35 anni.
Roa Bastos in molti saggi e articoli chiamò Stroessner "El Tiranosaurio" e raccontò le caratteristiche della sua dittatura.
Naturalmente scrisse anche del post-dittatura e dell'eredità di El Rubio, che, va detto, continua. Vedi il ruolo ancora importante del Partido Colorado, il braccio politico di Stroessner.
La scrittrice paraguayana Milda Rivarola Espinoza ha presentato nella sala Augusto Roa Bastos del Centro Cultural Manzana de la Rivera ad Asunción un libro che raccoglie gli articoli politici e le lettere di Arturo Roa Bastos pubblicati in giornali e riviste anche stranieri.
Questi trattano innanzitutto della campagna dello scrittore contro la dittatura di Stroessner negli anni '80. Il titolo del libro è Augusto Roa Bastos - Escritos Políticos.
Roa Bastos mette in evidenza due caratteristiche: l'uso del terrore e il consenso di cui godeva, che spiegano la straordinaria longevità della dittatura e i severi limiti imposti sulla transizione democratica che, come dicevamo, perdurano anche oggi.
Significativa è questa dichiarazione di Roa Bastos: «Il tema del potere nelle sue varie manifestazioni, politiche, religiose o famigliari appare in tutte le mie opere. Il potere è un enorme stigma, una sorta di orgoglio umano che ha bisogno di controllare la personalità degli altri. Si tratta di una condizione illogica che produce una società malata. La repressione produce sempre il contraccolpo della ribellione. Fin da bambino ho sentito il bisogno di oppormi al potere, alla punizione barbarica per cose senza importanza, le cui ragioni non sono mai chiare».
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