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Plaza de la Dignidad, le foto del Cile in rivolta in mostra lungo lo Stivale


Lavoratori, studenti, mapuche: dietro i movimenti di protesta che hanno scosso il Cile negli ultimi nove mesi ci sono le rivendicazioni di uomini e donne che vogliono cambiare il modello neoliberista. Una mostra fotografica racconterà le istanze del popolo cileno per tutta l'estate in varie città italiane. Fino al referendum costituzionale


Un modello in discussione: la ribellione cilena


Quando sono scoppiate le proteste contro l'aumento delle tariffe per i viaggi in metropolitana, lo scorso ottobre, in pochi credevano che quel movimento spontaneo avrebbe messo in discussione il sistema neoliberista cristallizzato dalla Costituzione di Augusto Pinochet.

E invece così è stato, con rivendicazioni sempre più mirate al raggiungimento di obiettivi sacrosanti per i cileni: maggiore equità sociale, sanità pubblica, giusti diritti per donne e comunità indigene.

Tanto che le rivolte - interrotte solo dalla pandemia di Covid-19 - hanno costretto il Cile a fissare un referendum per scrivere una nuova Costituzione, poi rimandato a causa del coronavirus.

Il simbolo di quella lotta, eterogenea ma compatta nel chiedere un radicale cambiamento del Paese sudamericano, si chiamava plaza Italia, nel centro della capitale Santiago, poi ribattezzata plaza de la Dignidad.


Fotografie di una sollevazione popolare: la mostra italiana


Proprio in Italia, a 12mila chilometri di distanza, a partire dal 1°luglio una mostra fotografica itinerante tornerà a raccontare le istanze del popolo cileno, accompagnandolo simbolicamente al referendum costituzionale, ora fissato per il 25 ottobre.

Plaza de la Dignidad - Fotografie di una sollevazione popolare è il progetto realizzato da Luca Profenna, fotografo e scrittore abruzzese, e dalla rete Chile Despertó Italia, coordinata da Fabiola Varas, cilena di nascita e modenese d'adozione.

Un tour da nord a sud del Belpaese, per far vedere con la forza delle immagini l'importanza del momento che sta vivendo il Cile da nove mesi a questa parte.

Cortei, presidi, assemblee (i cabildos autogestiti), violenze e abusi da parte dei carabineros, che hanno comportato decine di morti e migliaia di feriti.

C'è tutto questo nelle fotografie scattate tra gennaio e febbraio 2020 da Luca Profenna, tra Valparaíso, Santiago, Talca e Antofagasta.

E che saranno l'oggetto della mostra, completamente gratuita - è stata aperta una raccolta fondi su Produzioni dal Basso - che riempirà piazze, strade, giardini e spazi urbani di decine di città italiane per tutta l'estate.

Un modo non solo per testimoniare la determinazione dei movimenti cileni, ma anche per sensibilizzare l'opinione pubblica italiana rispetto a eventi solo apparentemente lontani. Tanti angoli di Cile in tutta Italia, quindi, in modo da incentivare la partecipazione (distanziata e rispettosa delle precauzioni anti-virus), con un mezzo speciale come la fotografia.


Il calendario della mostra


Questo il calendario del tour fotografico (ulteriori tappe in arrivo):


1-2-3-4 luglio | San Vito Chietino (CH)

10-11 luglio | Genova 17-18-19 luglio | Imperia 23-24 luglio | Empoli (FI)

30-31 luglio; 1-2 agosto | Napoli

6-7-8 agosto | Senigallia (AN) 27-28 agosto | Cagliari 29-30-31 agosto | Sassari 4-5 settembre | Val di Susa (TO)

10 -11 settembre | Milano 12-13 settembre | Padova

15-16-17-18 settembre | Bologna.

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